Lo Stile del mio team deve essere uguale al mio?


Molte volte quando si parla di stile si finisce a parlare anche di team.
Della serie:

  • lo stile dei miei collaboratori deve essere uguale al mio stile?
  • è meglio optare per le divise o è meglio che ognuno si vesta come vuole?
  • se uno dei miei collaboratori ha i tatuaggi e in salone ci occupiamo di benessere, lo stile del collaboratore in questione “va contro” il posizionamento del salone?

Queste sono tutte domande legittime ed è estremamente importante avere le idee chiare in merito perché gli errori si pagano a caro prezzo.
Avere le idee chiare su questo argomento, che chiameremo STILE DEL TEAM, a volte è complicato perché è tutta una questione di “sfumature”.
Scopriamole insieme queste “sfumature” e per farlo partiamo da qui:
– lo stile dei miei collaboratori deve essere uguale al mio?

SI, MA ANCHE NO.

Facciamo un esempio:
nel mio salone (I Creatori di Immagine) aiutiamo chi ci sceglie a definire e valorizzare il SUO stile.
Stile che deve essere espressione unica dell’individuo.
Ecco perché ho clienti di 60 anni con uno stile post punk da paura, come clienti di 25 anni con uno stile da lolita, come clienti di 40 anni con uno stile etnico ed elegante.
Detto ciò, secondo voi, è meglio che le persone che lavorano con me abbiano uno stile uguale al mio, oppure che ognuna di loro, con il SUO stile, manifesti la sua unicità?
Ovviamente che ognuna di loro, con il suo stile, manifesti la sua unicità.


È UNA QUESTIONE DI COERENZA. COERENZA CHE GENERA AUTOREVOLEZZA.


Sarebbe assurdo da parte mia “professare” la diversità che passa per lo stile come un valore aggiunto… e poi attorniarmi di persone con uno stile uguale al mio.
Quindi, per quanto riguarda questo esempio la risposta è:
NO, lo stile dei miei collaboratori NON deve essere uguale al mio.


Ora facciamo un altro esempio:
facciamo finta che Fernanda abbia un salone che si occupa di benessere attraverso la purezza dei rituali ayurvedici.
Fernanda con il suo stile esprime e concretizza in modo incantevole benessere e purezza.
È pacata nel suo modo di essere e “leggera” nel suo modo di fare.
Ha un’immagine essenziale, “pulita”; la sua voce è avvolgente e il suo sorriso rassicurante.
Ora…
se Fernanda assume Pier Ugo:
1,90 cm per 115 kg di muscoli, un tatuaggio di filo spinato che si snoda sul collo, un’espressione da sicario del cartello di Medellin e la pacatezza di Hulk Hogan dei tempi migliori… Fernanda sta facendo una cazzata.
Una cazzata che ovviamente pagherà cara perchè porterà alla perdita di quella coerenza che genera autorevolezza.
È come sappiamo bene senza autorevolezza la clientela ideale, grazie alla quale generare profitti, Fernanda se la può solo sognare.

Quindi per quanto riguarda l’esempio di Fernanda la risposta è:
SI, lo stile dei suoi collaboratori deve essere uguale al suo.
🤔🤔🤔
O forse no?
Secondo me… SI, ma anche NO.
Mi spiego meglio…


Immaginiamoci che Fernanda, ritornata in possesso delle sue facoltà mentali, sfanculi Pier Ugo e assuma Agamennone.
Anche Agamennone è un bel pennellone; come Pier Ugo anche lui è sul metro e novanta, ma la sua fisicità passa per una muscolatura atletica, flessuosa, elegante.
Anche Agamennone è tatuato, ma anziché avere un tatuaggio da uno che è stato al gabbio, ha tatuato lungo il braccio destro i tre dosha della filosofia ayurveda.
Agamennone sorride molto meno di Fernanda, ma la sua serietà contribuisce comunque a generare sicurezza; una sicurezza meno accomodante di quella di Fernanda, ma altrettanto presente e percepibile.
Come vedi la faccenda Agamennone è un’altra cosa rispetto alla faccenda Pier Ugo.


Perché?
Perché anche se in entrambi i casi lo stile è diverso da quello di Fernanda, assumere Pier Ugo sarebbe un suicidio… mentre assumere Agamennone no.
Questo perché lo stile di Agamennone, seppur diverso da quello di Fernanda, è compatibile con esso.


COMPATIBILITÀ CHE GENERA COERENZA.
COERENZA CHE GENERA AUTOREVOLEZZA.

Ora…
le cose sono due:

  • o questi esempi hanno contribuito ad incasinarti ancora di più le idee riguardo all”argomento STILE DEL TEAM.
  • oppure grazie a questi esempi hai le idee più chiare sull’argomento STILE DEL TEAM.


A prescindere da quale sia la condizione nella quale ti trovi, per come la vedo, c’è qualcosa di sbagliato nella domanda.
Intendo la domanda dalla quale siamo partiti.
Questa:

lo stile dei miei collaboratori deve essere UGUALE al mio?

Ad essere sbagliata è la parola UGUALE che, per definizione, quando si parla di stile è inappropriata.
Ed è proprio in virtù di questa parola che si combinano dei pasticci.


NON ESISTE UNO STILE UGUALE ALL’ ALTRO ED È IMPENSABILE CERCARE COLLABORATORI CON UNO STILE UGUALE AL TUO.


Quando si parla di STILE DEL TEAM la parola uguale è da dimenticare a favore della parola COMPATIBILE; parola grazie alla quale si combinano molti meno pasticci

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